DICK GROB - 16/8/1977

Il 16 agosto 1977 ero a casa mia a Memphis, mi ero appena alzato e dovevo preparare i miei bagagli. 
Ero rimasto con Elvis fino alla 5.30 del mattino, parlando con lui di un sacco di cose. 
Stavo bevendo un caffè, quando telefonò Tommy Henley. Rispose mia moglie e mi disse che Tommy voleva parlare con me. Al telefono mi disse di correre velocemente all’ospedale. Dalla sua voce mi resi conto che il problema era piuttosto grave. Gli chiesi se c’era qualcosa che non andava e mi rispose di sì! Chiesi se riguardava Elvis e me lo confermò. 
Mi vestii velocemente e corsi all’ospedale. Ero là quando il team dei medici annunciò che Elvis era morto e Marian Cocke, la sua infermiera, gli baciò la fronte e gli disse addio. 
Protessi il corpo e presi la domanda per fare l’autopsia per farla firmare a Vernon. 
Per fortuna l’autopsia è rimasta privata, e mai nessuno vedrà una foto di Elvis nell’obitorio, sbattuta su ‘National Enquirer’ o altra porcheria di giornale.
Il fatto che io abbia potuto prevenire tutto ciò è una delle cose di cui sono più orgoglioso nella mia vita.