DONNIE SUMNER - 16/8/1977

Quando ho sentito la notizia ero in Florida. Non riuscivo a crederci, anche perché molte volte Elvis aveva detto che entro un anno o due non ci sarebbe più stato. 
Infatti ne parlava in continuazione e quel giorno, a coloro che stavano con me, io dissi: “Finalmente l’ha fatto”.
Loro dissero: “No è morto!”. E io: “Non è morto, è alle Hawaii o in qualche altro posto”.
Più tardi mi chiamò J.D. e mi disse che mi voleva per cantare al suo funerale.
“Ma Elvis è davvero morto, J.D.?”
“Sì è morto.”
“Sei sicuro?”
E J.D. mi rispose: “Sì, è morto, sono appena uscito dalla sala del funerale. Anch’io pensavo fosse uno scherzo e invece se n’è davvero andato”.
A quel punto dovevo prendere subito un volo per Memphis e non avevo abbastanza tempo per andare in macchina. Ormai non c’erano posti nei voli dalla Florida, sia con aerei di linea o privati. Tutti andavano a Memphis e così mi sono perso il funerale.
Però sono contento di quello che gli dissi un giorno: “Nessuno mi ha mai trattato meglio di te, nessuno con me è stato gentile quanto te e nessuno mi è mai stato tanto amico quanto te”. 
Fino a quando vivrò lui sarà amico mio e se fossi morto prima di lui, avrei vegliato su di lui.