LISA MARIE PRESLEY - 16/8/1977

DAL LIBRO "ELVIS BY THE PRESLEYS"

Non amo parlare di questo. Erano le 4 del mattino del 16 agosto. Avrei dovuto essere già a dormire, ma lui mi vide e mi disse di andare a letto.
Io dissi “Okay” e mi baciò per darmi la buonanotte, così poi me ne andai in camera mia. Poi lui arrivò e mi diede un altro bacio per augurarmi la buona notte. Quella fu l’ultima volta che lo vidi vivo. 
Oggi per me è difficile stare nello stesso posto dove c’è stato mio padre. 
Penso a Janis Joplin o Jim Morrison e penso a grandi artisti che hanno perso il contatto con la realtà, circondati da gente che ha succhiato la loro vita. Mio padre era un uomo che ha dato aiuto a troppi topi e a troppi serpenti. 
Quando lui iniziò, erano i tempi in cui il Ku Klux Klan bruciava le croci e la gente pensava lui fosse nero, ma a lui non poteva fregar di meno. 
Continuò a frequentare i ritrovi di blues dove facevano la musica che gli piaceva. Cantò con lo stile che lui voleva avere. 
I bianchi lo amavano. I neri lo amavano, lo amava la gente che amava la grande musica. Questo è ciò che conta!